Le percussioni comprendono:
- Piatti: due dischi convessi di bronzo, al centro dei quali è fissato un anello di cuoio che serve da impugnatura. Possono essere suonati in vari modi: percuotendoli l’uno contro l’altro, o tenendoli sospesi e colpendoli con bacchette o spazzole di metallo.
- Tamburo: produce suoni che non si possono codificare. E’ costituito da una cassa cilindrica, chiusa alle due estremità, da due membrane fisse. Nella parte inferiore è fissato un fascio di corde metalliche che vibrano assieme e producono il rullo. Si suona con due bacchette di legno. Ha un timbro secco e tagliente con possibilità di varie gradazioni, dal pianissimo al fortissimo.
- Grancassa: tamburo di proporzioni maggiori. Si suona, solitamente, in posizione verticale con una mazza semplice o doppia di legno, alla cui cima vi è un pomo di cuoio, di feltro o di sughero. Viene utilizzata per effetti del rombo del tuono, per imitare i colpi di cannone o per accentuare atmosfere cupe e terrificanti.
- Batteria: viene utilizzata in brani bandistici più moderni.
- Timpani: grossi tamburi a suono determinato. Hanno una forma a catino su cui è fissata una pelle mantenuta tesa da un cerchio metallico. Possono avere dimensioni differenti e questo contribuisce ad un timbro diverso: quello del timpano più grande è profondo e cupo, rappresenta, quindi, immagini di inquietudine e paura; quello del timpano più piccolo è chiaro e vibrante, in grado di sottolineare episodi leggeri e gioiosi. Si suonano con mazze la cui estremità è ricoperta di feltro.